lunedì 2 aprile 2007

la nostra vittoria

Care compagne, cari compagni,
mi presento perché, essendo doppiamente quota –giovane, donna- e per via della mia acerba militanza politica la maggior parte di voi non mi conosce. Mi chiamo Vittoria Valenti e faccio politica nella Sinistra giovanile e in questo Partito da due anni.
La mia giovane esperienza è stata da subito caratterizzata dalla grande questione che anima questo Congresso. E' stata la prima scelta, la prima presa di posizione veramente importante, la prima volta in cui ho dovuto, e voluto, schierarmi. E il mio è stato subito un sì, quasi innamorato, al progetto del Partito nuovo.
Vorrei parlarvi di questo non al di là, ma dentro la questione intensa della prospettiva politica che tutti insieme, democraticamente, stiamo discutendo e decidendo.
Ho ascoltato gli interventi che si sono susseguiti nella giornata di ieri. Alcuni di voi hanno sottolineato una mancanza di entusiasmo nei compagni che sostengono la mozione Fassino, e ho trovato che questa affermazione non renda giustizia allo spirito con cui hanno parlato i compagni.
Io non solo vedo un entusiasmo, un slancio: vedo un'idea.
Ci scandalizza spesso quello che viene accusato di essere l'abbandono delle idee storiche del nostro Partito e della nostra storia politica. Anche se questo vero, e non è vero, ciò di cui davvero dovremmo scandalizzarci, ciò che dovremmo sentire come un freno insopportabile, è invece la mancanza di idee nuove.
Oggi, qui, adesso l'idea nuova c'è. C'è l'idea di un nuovo alfabeto della politica, che sappia parlare di contenuti nuovi. Che dica forte, più forte di prima, i nostri valori.
Entusiasmo, dicevo. A me dicono sempre quant'è bello il tuo entusiasmo, Vittoria, quant'è bello l'entusiasmo di voi giovani. Bene, benissimo. E' ora però che oltre al brillare dei nostri occhi venga recepita la carica, il carico di contributi sostanziali che la mia generazione può e deve dare alla politica tutta. E i compagni più esperti non sentano continuamente di doverci riportare coi piedi per terra. Ci serve la profondità dei vostri percorsi per camminare più lontano, ma non siamo dei sognatori sprovveduti.
Ciò che serve è una politica più snella, rispettosa dei ritmi delle persone, rispettosa delle professioni, degli studi, delle attività, una politica in cui nessuno debba avere la sensazione di perdere del tempo. Una politica più agile non solo per comunicare noi stessi, ma per arrivare alle persone, per essere interlocutori credibili e all'altezza di una società e di un mondo (di un mondo del lavoro, soprattutto) che si muovono, oggi, velocissimi.
Dobbiamo proporci di sconfiggere la diffidenza verso la politica, una diffidenza che a Milano si coglie maggiormente e meglio che altrove, quella diffidenza che a Milano si avverte e si respira nella gente a cui parliamo senza farci capire. Questo perché il Partito qui non rappresenta abbastanza, non dà una direzione, non propone una visione complessiva e vincente delle cose. Il Partito Democratico dovrà invece saper non solo interpretare, ma anche anticipare lo spirito del tempo. Dovrà avere l'ambizione di costruire una cultura politica che miri a rappresentare la società in tutte le sue sfaccettature e le persone in ogni loro sfumatura. Persone complesse in un mondo complesso, nella molteplicità dei lavori e delle caratteristiche individuali, che vanno ben oltre la qualifica di "lavoratori".

Qui compagni finisce la parte "preparata" del mio intervento. E inizia una metà di discorso più emotiva, ma credetemi non meno ragionata, che scaturisce dall'esperienza della mia prima commissione elettorale, all'interno di questo mio primo Congresso provinciale. Esperienza da cui esco delusa e amareggiata, ma non scoraggiata, e vi dirò perché. Dopo una discussione congressuale che insistentemente ha chiesto la valorizzazione del criterio generazionale, la proposta di composizione della direzione provinciale formulata dalla commissione elettorale risulta, in questo senso, gravemente insoddisfacente. Non solo i giovani presenti in direzione sono pochi, ma ne sono stati esclusi –e consapevolmente uso il termine "esclusi"- compagni che in questi anni hanno lavorato con intelligenza, impegno e passione per la Sinistra giovanile e per i DS. Compagni che si sono spesi, producendo strumenti e contenuti innovativi e vincenti. Compagni che si sono contraddistinti come punti di riferimento e rappresentanti di tanti ragazzi e ragazze della Sinistra giovanile. Compagni che ricoprono con competenza cariche amministrative. Compagni eletti segretari delle proprie sezioni. Il Circolo di Novate Milanese e la zona Nord-Ovest, il Circolo e la zona più numerosi del territorio della Federazione, non hanno alcun rappresentante.
Insomma, sono stati esclusi compagni che valgono e il cui valore doveva essere considerato, valorizzato e promosso. Non per mero riconoscimento, ma per il bene del Partito. E' vero, come ha detto un giovane compagno in commissione, che la Sinistra giovanile milanese non gode di buona salute. E' vero, sì. Ma proprio per questo, compagni, non è forse necessario e urgente spingere per una valorizzazione delle ragazze ai ragazzi della nostra organizzazione, dar loro la possibilità di esprimersi in contesti al di là delle piccole o grandi singole sezioni?
L'esperienza negativa di queste ore, però, non mi demoralizza. Vorrà dire che sarà più forte la nostra voce, la voce di quei giovani, pochi, che faranno parte dell'organismo di direzione politica.

Quello che voglio, compagni, quello che serve è tutto un altro partito. Non nelle persone, non nei valori. Quelli ce li portiamo nel Partito Democratico e li faremo valere. Ci faremo valere! Ma nei modi, nei criteri di scelta e di formazione della classe dirigente, negli strumenti qui sì, è qui che dovrà essere tutto un altro partito. E siccome non sono né una bambina né una ragazzina, così come non lo sono i miei compagni della mia Sinistra giovanile, so che i nodi cruciali del Partito Democratico vengono proprio adesso. Adesso che si comincia a fare sul serio, adesso che la scelta è stata fatta e che si comincia a costruire. Comincia adesso la battaglia per una politica diversa, per una giusta ed equa rappresentanza della nostra generazione, per il vero protagonismo dei giovani. Eccola qui, la sfida. Al Congresso nazionale di Sinistra giovanile il nostro Presidente, Massimo D'Alema, è venuto a dirci (lui è venuto a dire a noi!) di bussare forte alle porte di questo Partito. Ecco, io credo che sia il momento di farlo, di farlo subito e con convinzione. Perché questa è una delle sfide più importanti del Partito che vogliamo.

51 commenti:

Anonimo ha detto...

Ah Vittoria tra l'altro dobbiamo raccogliere le firme in difesa della legge Merlin. Massi

Anonimo ha detto...

Forse se qualcuno avesse cercato di evitare la rottura in SG con le due candidature... magari i compagni citati sarebbero riusciti ad avere il posto meritato.
E' anche una lezione che il partito vuol dare a dei giovani che per portare avanti idee GIUSTE usano metodi SBAGLIATI ... il NON avere un segretario di SG è un problema che si evidenzia anche nella contrattazione di POSTI nei DS.

Anonimo ha detto...

Ehy ehy piano piano... prima parliamone, della legge Merlin... non è detto che proprio tutti tutti intendano "difenderla"... io sono per aprire il dibattito anche perchè, molti di voi lo sanno, io sono per una modifica di quella legge...

Anonimo ha detto...

Anonimo, ti ringraziamo del contributo, ma amiamo confrontarci apertamente con chi frequenta questo blog. Ci piacerebbe sapere chi sei...

Anonimo ha detto...

scusami Emma, non volevo rimanere anonimo... solo che nell'inserire il commento mi è scappato il mouse.
Non credo ci conosciamo...cmq sono Ivano, sono di Cinisello e, per essere chiari, non ho votato Ale Russo - pur apprezzandolo come persona - ma trovo interessante e costruttivo questo Blog. Ciao

Anonimo ha detto...

Delusione, grande delusione...
questo congresso provinciale non mi è piaciuto per niente.
non riesco a trovare elementi positivi, non ci riesco proprio.
un congresso che fa fatica a parlare di politica e ad esprimere idee nuove, che non parla nè degli errori passati nè delle prospettive future;
un partito che è lacerato in mozioni, correnti e fazioni in una struttura da prima repubblica; che non si pone il problema del rinnovamento dei gruppi dirigenti, che ragiona tutto in termini di quote e spartizioni e non di proposte.
un partito che non guarda ai giovani, che non li ascolta, che non li interpreta, che al massimo li usa senza mai dare la minima impressione di credere davvero nemmeno nelle coptazioni,
un partito autoreferenziale che non riesce a dare un minimo di respiro al proprio operato, che non sa guardarsi intorno, che non ha idea di cosa esiste fuori dalla federazione e non riesce a coinvolgere nessuno della "società civile" nel dibattito sul milano e sul pd;
un dibattito sterile e affaticato, privo di qualsiasi elemento di novità, che non riesce a parlare nè di milano nè di quello che succede fuori dalla città.




La scenografia triste e spoglia, quasi paradossale (lavori in corso all'esterno, telone stropicciato sullo sfondo, niente musica o contributi filmati ma solo 4 bandiere) mi è parsa l'emblema di tutto ciò.
sono stato un pò duro? forse, ma certe cose è meglio dirle a caldo, senza pensarci su e con un pizzico di rammarico.

chi mi conosce bene sa che non sono un tipo arrendevole: io le cose voglio cambiarle, non mi piacciono gli yes man, ma neanche i signor NO;
Ho pronto anche un post sulle possibili risposte a tutti questi problemi, ma su questo voglio confrontarmi prima con voi

Anonimo ha detto...

@ per ivano: una lezione del partito? bene ma lo dica. e poi in tutto quello che è successo non c'è chi ha torto e chi ha ragione. perchè paga solo una parte.
finchè si tratta di dare una lezione possiamo discutere se è opportuno o meno ma quando ci si mette a parteggiare...
sono contento che ci sia a nche qualche voce critica sul blog.
ciao ale

Anonimo ha detto...

Ciao Ivano, sono contenta che anche tu che "non hai votato Ale Russo" trovi interessante e costruttivo questo blog. E' questo lo spirito con cui lo teniamo aperto. Il confronto è quello che ci interessa, meglio ancora se con persone che non hanno condiviso il progetto di "Tutta un'altra musica". Benvenuto. Per quanto riguarda la rottura in Sg, credo che sia compito di tutti ora adoperarsi per ricomporla. Il mio punto di vista è quello che sia più utile, dopo tanto tempo, confrontarci finalmente su quelle che potranno essere le prospettive per ripartire da capo, lasciando da parte le recriminazioni e le accuse reciproche. Altrimenti non ci smuoviamo di un millimetro. Adottiamo un'altra prospettiva, quella del "cosa facciamo da domani?" piuttosto che "se avessimo fatto così ieri...". Che ne pensi?

Anonimo ha detto...

...avevo scritto un paio di risposte ... ma qualcosa è andato storto e non le vedo pubblicate...
quindi provo a ripetermi partendo dalla risposta di Emma.

Adottiamo un'altra prospettiva, quella del "cosa facciamo da domani?" piuttosto che "se avessimo fatto così ieri...". Che ne pensi?

Emma, hai centrato perfettamente il punto politico.

Io credo che sia necessario analizzare gli errori passati, anche alla luce del congresso DS, per evitare di commetterli in futuro e da qui ragionare su idee, iniziative e proposte da portare unitariamente avanti nella SG che verrà.
Un ruolo importante è dato anche da coloro che sono stati inseriti in direzione provinciale DS(quindi anche tu, Emma - ma anche "quelli dell'area Paglia")...a tutti Voi spetta il compito di presentare al partito una SG diversa da quella che abbiamo visto ultimamente.

Capisco le rimostranze di Ale, ma non continuiamo a dire: loro sono stati rappresentati e 'noi' no... tutta SG esce sconfitta da questo congresso e anche l'area Paglia non è rappresentata come avrebbero voluto e/o sperato.

Dimostriamo che SG c'è, anche in provincia di Milano...

alsam ha detto...

Credo che sia un partito triste quello che rappresenta poco i giovani in un contesto così allargato.
Indipendemente dalla nostra situazione di sg provinciale, indipendentemente dal fatto che uno o l'altra area sia stata più o meno rappresentata.

Concordo con Emma, pensiamo al domani. Il domani ce lo dobbiamo conquistare!

Se il PD vuole cambiare la politica, deve andare nella direzione che Vittoria ha esplicitato nel suo intervento e questo passa anche per una maggiore rappresentanza giovanile (non basta, ovviamente...)

Unknown ha detto...

di sicuro al congresso di sg tutti abbiamo fatto una pessima figura, ma mi sembra evidente che ci sia stata una parte punita più di un'altra a questo congresso.

poi visto che questo congresso ds è la base per una costituente del pd a milano mi sembra un grave errore tenere fuori i giovani da un direttivo enorme giusto per far capir loro che hanno sbagliato

Anonimo ha detto...

Oserei dire che non c'è Sg nel ricambio generazione del nostro partito..avete contato quanti under30 erano delegati al regionale? E cosa dire della segreteria provinciale che perde l'unico esponente under30? Dov'è il ricambio generazionale?

Anonimo ha detto...

scusate ho dimenticato un aggettivo che cambia il senso della prima fase. Era:
"Oserei dire che non c'è solo Sg nel mancato ricambio generazionale del nostro partito ecc"

Anonimo ha detto...

Per come la vedo io, le circostanze attuali di scarsa rappresentanza non possono che essere uno stimolo per tutti noi. E, badate, non lo dico per semplicismo o perchè io in direzione provinciale ci sono entrata. Lo dico perchè, come abbiamo ribadito tante volte, la rappresentanza è prima di tutto, per noi, un valore. E come valore va riempito di significati. Altrimenti sembra tutta una polemica sui posti e sapete bene che non è quello che ci interessa.

Ci interessa essere invece rappresentati perchè crediamo fortemente che Sinistra Giovanile sia una risorsa per questo partito e - non credo di esagerare- per questo Paese, in un momento particolare come quello che stiamo attraversando.

E allora, quello che non dobbiamo perdere di vista, è il fatto che oltre a voler essere giustamente RAPPRESENTATI negli organismi dirigenti, noi dobbiamo tornare a RAPPRESENTARE. I giovani di Sg, i giovani di Milano, la nostra generazione tutta. Se perdiamo questa sfida, se perdiamo l'occasione di dimostrare che Sg esiste perchè porta con se' le istanze di una generazione intera, il punto di vista di chi erediterà il Paese tra non molti anni, subiremo la sconfitta più grande.

Per questo dobbiamo superare la fase problematica in cui ci stiamo impantanando. Perchè le vere partite le dobbiamo giocare fuori dalle nostre schiere e dalla nostra federazione, e sono le partire col mondo, con i nostri coetanei e con le altre generazioni.

Solo così Sg riconquisterà una funzione che potrà reclamare a voce ancora più alta di essere rappresentata. O, ancora meglio, non ci sarà bisogno di reclamare, ma l'importanza del nostro ruolo verrà semplicemente e spontaneamente riconosciuta.

Anonimo ha detto...

...e solo così eviteremo che la politica si permetta di "saltare una generazione" - la nostra.

Anonimo ha detto...

questo è il mio commento. Data la lunghezza l'ho postato anche sul mio blog.

Su tuttaunaltramusica, a cominciare dall’intervento congressuale di Vittoria si è sviluppata una bella discussione sul ruolo dei giovani nei DS e come abbia influito negativamente la spaccatura di Sg nella composizione degli organismi dirigenti. Non credo che il numero ridotto di giovani in direzione, e quello ancora inferiore nella lista di delegati al congresso regionale, sia riconducibile alle spaccature interne a Sg. La logica con cui la commissione elettorale predispone le liste bypassa totalmente questa questione, di cui probabilmente non era nemmeno a conoscenza se non in maniera sommaria.
Allora dobbiamo individuare la questione altrove.
Offro questa lettura in punti:
1) Non tutti i giovani sono effettivamente un elemento di innovazione, quindi non è detto che inserire parecchi giovani sarebbe stata garanzia di apertura, non dimentichiamocelo mai noi per primi. Va poi aggiunto che, a livello generazionale, spesso sappiamo riprodurre ed estremizzare le divisioni dei “senior”, rendendole ancora più comiche e inutili. Quindi non cadiamo noi per primi in retoriche giovanilistiche che ci squalificherebbero.
2) Fino a quando non si saprà far squadra su un progetto, non avremo titolo per chiedere un ricambio generazionale. Il ricambio non si può basare solo sull'oggettivo esaurimento propositivo di una generazione politica che ha vissuto tante svolte, ma anche sulla nostra capacità di elaborare progetti in grado di intercettare i cambiamenti nella società. Il partito del XXI secolo dovrebbe essere disegnato da noi, ma su questo siamo ancora carenti, e dobbiamo esserne consapevoli, metterci a studiare, elaborare proposte, saper fare sintesi.
3) Nel suo intervento Vittoria ricordava come al congresso nazionale di Sg Massimo D'Alema incitava i giovani a “bussare più forte”, tra gli applausi e la standing ovation della platea. Quella platea che applaudiva non ha mai bussato se non timidamente, non ha mai alzato la testa, cercato di costruire davvero un'alternativa all'adesione fideistica alla leadership o a velleitari contrasti. Però applaudiva chi gli ricordava di non aver fatto a sufficienza. Questa non vuole essere un'accusa a chi applaudiva, ma è un riuscito paradosso dalemiano da non sottovalutare. Ai congressi, così come alle elezioni, si semina quanto raccolto nel corso degli anni. Quindi raccoglie solitamente chi è stato davvero innovativo o chi è stato silenzioso e fedele, specie in una situazione di "blindatura" come quella di questo congresso. Di certo non raccoglie chi non ha il coraggio di differenziarsi, ma non aderisce nemmeno strutturalmente alle correnti interne. Aderire strutturalmente alle correnti interne garantisce tranquillità, ma se volevamo stare tranquilli non facevamo politica, ma andavamo a giocare a golf.
4) Questo significa che, se si vuole contare ed essere rispettati, bisogna avere il coraggio di osare. E la prossima scadenza è la costituente per il Pd. Quindi, se posso permettermi un suggerimento, chiudiamo qui la fase di ragionamento su come è andato il congresso e ipotizziamo subito cosa chiedere per quella costituente, come essere più coraggiosi ed innovativi. Vedrete che la prossima volta, accompagnati da un'idea forte, non si sarà all'angolo.
5) Abbiamo bisogno quindi di dimostrare noi per primi che sappiamo andare oltre gli steccati della militanza tradizionale e coinvolgere i nostri coetanei, in primo luogo. Basta quindi autoreferenzialità, basta pensare a quel congresso di Sg che vi ha spaccato a metà. Andiamo ad occuparci di politica, e scegliamo i temi su cui dobbiamo avere qualcosa da dire. Il primo è quello del lavoro, il vero fardello della nostra generazione. Ragioniamo su una proposta che faccia convergere verso di noi quei tanti giovani che oggi guardano con diffidenza ai DS. E facciamolo lanciando magari, insieme, un’iniziativa già nelle prossime settimane.
Abbiamo voluto il Partito Democratico, ora costruiamolo!

Anonimo ha detto...

Compagni,
...e questo è un appello a coloro che finora hanno creduto nella linea politica di Mussi e/o Angius.
Un significativo modo per dimostrare al partito dei DS che i giovani di SG "valgono qualcosa in più" e hanno come loro faro quello di migliorare la politica per il futuro... potrebbe essere dato con il segnale che i GIOVANI, non si lascino trascinare più a DESTRA o più a SINISTRA dai personalismi delle lotte di potere...
in poche parole... facciamo vedere che NON VOGLIAMO la scissione e che rimaniamo tutti... ma a condizione di creare un PD diverso e migliore, un PD in cui anche la sinistra si riconosca e possa partecipare.
Anche così potremo dare un FORTE segnale, ossia NONOSTANTE LE DIVISIONI PASSATE (non legate precisamente a CORRENTI POLITICHE) in un momento difficile in cui anche i DS si DIVIDONO... NOI Giovani sappiamo trovare la sintesi dell'UNITA' attorno ad un progetto di crescita comune.
Lavoriamo tutti insieme (destra e sinistra interna) per essere parte attiva nella costituente del PD e solo alla fine della fase costituente ognuno (liberamente) potrà decidere se il PD è veramente il partito in cui credere o meno.

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente la proposta di Ivano. E anche lo spirito di Pier, quando parla di "fare squadra su un progetto" e di lavorare "insieme" su inziative e proposte. L'ho detto anche nel mio intervento al congresso, il nostro punto di forza (tra tutte le debolezze) è stato quello di saper lavorare sempre insieme, al di là delle divergenze di mozione.

E' quella atmosfera di confronto
(a volte anche acceso, ben venga) che non avvilisce le differenze ma che anzi, rende più ricco il contributo che tutti, collettivamente, siamo in grado di dare al partito. Quell'atmosfera che ha fatto dire ad alcuni "demoscettici" che se quella che c'è tra noi è la realtà del futuro PD beh, ci si sarebbe iscritto anche subito ("schifosamente a favore del PD" vero Claudio? ;-))

Questo deve essere il clima. Quello di mettersi in gioco INSIEME per costruire questa nuova realtà. Non possiamo dire che non ci piacerà fino quando non ci saremo sporcati le mani nel costurla. Allora, e solo allora, se il PD non sarà all'altezza delle nostre aspettative, ognuno deciderà in coscienza cosa fare.

Anonimo ha detto...

anche io mi trovo molto d'accordo con l'analisi di Pier e lo spirito di emma e ivano. l'idea di organizzare un momento di confronto di tutti i giovani milanesi in vista della costituente del pd, mi sembra il modo migliore per dare prova della nostra capacità politica e di mobilitazione. troviamoci per capire in che modo si può organizzare un'iniziativa di questo tipo, che riunisca non solo la sinistra giovanile e i giovani dei ds.
E inoltre, la butto lì, si potrebbe discutere anche di progetti concreti (che al congresso son mancati) su cui sostenere i giovani candidati alle tante amministrative che abbiamo in provincia.
e inoltre tra poco arriva il 25 aprile...

chi ci ospita per il primo incontro?

Anonimo ha detto...

Sono pienamente d'accordo con Pier in particolar sul punto 1/non tutti i giovani sono giovani/
e direi di poter subito lanciare l'idea di fare l'incontro a Milano o ospitati in qualche sede esterna al partito o da Imagine Milano/Sezione che verrà!

Anonimo ha detto...

se vogliamo rappresentare tutta l'area pd, volendo posso chiedere una sala comunale e proporre di utilizzare la formula del gruppo consiliare dell'ulivo. Ritengo che potrebbe essere un modo per invitare anche i giovani della margherita, dell'associazione per il partito democratico, oltre naturalmente alle ragazze e i ragazzi di sg.
Questo se si vuole andare oltre ai "nostri" luoghi.

Anonimo ha detto...

Sì direi che è fondamentale uscire dalle nostre tane.e dimostrare che non siamo in letargo.consiglio comunale?

Anonimo ha detto...

Sì, concordo sul trovare "un luogo neutro". L'idea di uno spazio del Comune di Milano non è male, come d'altronde avevo apprezzato anche lo spunto di Alida e del circolo Imagine di utilizzare una libreria per l'iniziativa sulle politiche di genere.

Però è importante che anche i compagni che hanno votato la mozione Angius e la mozione Mussi partecipino, anzi, è fondamentale. Sono certa che soltanto incontrando realmente gli altri ragazzi che orbitano intorno a questo progetto si possa capire qualcosa in più riguardo a quelle "differenze insuperabili" o ai (secondo me molto più numerosi) punti di contatto e di sintesi.

luis ha detto...

silenzio stampa

luis ha detto...

mio ovviamente...

Anonimo ha detto...

Scusate, ma state organizzando l'incontro degli "aderenti alla mozione Russo" oppure è aperto a tutti e quindi avete intenzione di invitare tutta l'SG Milanese ?!
Il dialogo se ci deve essere secondo me dovrebbe avvenire tra tutti lasciando da parte i rancori precedenti.

Anonimo ha detto...

Caro Ivano, il mio intervento era evidentemente nella direzione di coinvolgere chiunque volesse esser coinvolto, senza esclusioni di sesso, fede, figuriamoci di mozione al congresso Sg..
Prima dell'incontro, però ritengo sia utile che ragioniamo ancora un po' su che cosa si vuol fare.
Incontrarsi per incontrarsi, è carino, ma non è sufficiente. Cioè arriviamo all'incontro con un'idea di massima su qual è, o quali sono, le proposte su cui vogliamo ragionare e essere innovativi

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi,
pochi di voi mi conoscono…. Sezione che verrà e sono anch’io una doppia quota.
Credo che il punto centrale della discussione sia smettere di lamentarsi perché non siamo rappresentati ma ricominciare a rappresentare. Al di là di tutto: PD, mozione mussi, divisioni interne a Sg. Credo che per fare tutto questo e per arrivare ad organizzare incontri discussioni aperte sia assolutamente necessario capire quali sono le DOMANDE a cui voglia dare delle RISPOSTE NUOVE. Sono sicura che saremmo in grado di riempire una sala comunale di giovani in pochi giorni, ne abbiamo sicuramente la forza. Ma tutto ciò a senso se le persone che partecipano a quell’evento saranno attratte (per consenso o confronto) da delle PROPOSTE forti che devono nascere oggi. Oggi, prima di invitare amici, prima di cercare spazi, prima di iniziare la politica che verrà (se vogliamo veramente osare…).
Così concordo con Pier sul fatto che bisogna decidere un’idea di massima su quali sono le nostre proposte, è necessario se vogliamo rappresentare. Non è semplice, almeno per me, formulare delle proposte politiche forti, forse pochi di noi hanno la tensione necessaria per riuscirci. Ma bisogna riuscirci, prima di tutto. Se no credo che non faremmo nulla di diverso da ciò che c’è già.

Partiamo dalle nostre necessità, quelle su cui forse riusciamo ad essere più innovati:
- il LAVORO: è assolutamente necessario trovare nuove risposte che rendano virtuosa la ormai inevitabile e crescente flessibilità, bisogna che la frase “il lavoro è mezzo di emancipazione dell’uomo” riacquisti un nuovo significato, bisogna che i lavoratori di oggi non costruiscano lobby chiuse a chi il lavoro lo avrà domani
- la POLITICA DELL’ABITARE: credo che per chi di noi è studente, sta tentando o è costretto per necessità ad andare via dalla casa dei genitori risulti evidente che oggi le forme dell’abitare a Milano sono complesse. Abbiamo sviluppato un estrema capacità di adattamento a vivere in posti sicuramente diversi dalle tradizionali case: viviamo in stanze, in loft, in collegi per studenti, con contratto, pagando in nero… e risultano evidenti anche le lacune che la politica a Milano non riesce a colmare. Basta parlare di un’idilliaca politica della casa che non sta migliorando gran che! Non voglio una casa con la C maiuscola, voglio che mi siano date risposte e opportunità per vivere oggi a Milano, risposte che aprano i loro orizzonti a tutte le varie forme dell’abitare.
- LA VALORIZZAZIONE E LA DIFFUSIONE DEL SAPERE: che porta con se la meritocrazia nelle università, nei concorsi pubblici, l’apertura attiva verso l’estero e l’investimento nell’innovazione.
- l’INTEGRAZIONE E LO SCAMBIO con i nostri coetanei che parlano la nostra stessa lingua, fanno le stesse cose che facciamo noi ma sono ancora isolati (si isolano e li isoliamo) a causa di lineamenti, culture e abitudini di 3 o 4 generazioni fa.
A mio giudizio questi sono argomenti che non possiamo trascurare…
Non voglio rimanere solo una doppia quota.

Anonimo ha detto...

propongo intanto di scrivere un nuovo post in cui discutere sui progetti concreti che vogliamo portare avanti.
Rispetto a quanto detto da giulia io dividerei la discussioe in tre grossi filoni:
1) le nostre idee (progetti concreti per cambiare la società e mi sembri che giulia abbia già messo un pò di carne al fuoco)
2) noi e i giovani (in cui discutiamo di come coinvolgere i ragazzi rispetto al nostro progetto politico: "ricominciare a rappresentare" x dirla con giulia)
3) noi e il pd. noi giovani riformisti crediamo in questo soggetto politico per cambiare la società; non bastano però idee e rappresentanza, bisogna fare una battaglia culturale anche sul sistema partito (genere, generazione, forme di comunicazione, tempi della politica, ecc..)
se siete d'accordo potremmo cominciare a discutere in questo modo...
ovviamente la discussione e la partecipazione devono coinvolgere più gente possibile, in tutta sg, ma non solo.
spargiamo la voce...

luis ha detto...

la discussione sul sistema partito è uno di quei temi su cui mi piacerebbe molto discuterne insieme e che tra l'altro non porta a divisioni di mozioni x' tutti siamo convinti che cosi non vada più bene..., sopratutto con la sezione che verrà che penso stia sperimentando nuove forme di fare partito ma anche la nostra esperienza novatese di fare squadra e formazione all'interno di una segreteria penso che sia innovativa ed interessante.
e penso inoltre che il partito democratico vada fatto oltre che sulle idee anche nei modi, e se è vero che x un' iniziativa aperta ai giovani ed alle associazioni sia meglio uscire dalle nostre sezioni, non penso che sia giusto neanche andare a palazzo marino, perchè sì a me piacerebbe andarci per vedere come è fatto dentro e ci verrei, ma non penso che sia così attrattivo e coinvolgente fare le iniziative in piazza della scala e su sedie di mogano e tessuti del 600 (è una battuta ma non troppo), ottima la libreria sui navigli...
sul resto non ho ora tempo di rispondere, ma lo farò con calma, gli spunti sono interessanti, forse però bisognerebbe aspettare almeno fino al 21, giorno in cui si concluderà il congresso nazionale e da lì si dovrà partire in quella fase costituente che ci deve vedere come protagonisti anche nel creare un po di entusiasmo in questo progetto x' non ci dobbiamo aspettare che siano solo fassino e rutelli a portare altri partiti(?speriamo?)nel pd, ma le associazioni sul territorio, i gruppi vari, le botteghe del commercio equo e quantaltro, starà a noi andarci a parlare e coinvolgerli su iniziative concrete( la casa (e cosa voglia dire OGGI abitare in una cooperativa, magari proprietà indivisa ed esserne socio), lo sfasamento deglio orari di inizio lavoro/studio x decongestionare i mezzi pubblici,dramma quotidiano anche x chi abita a pochi km da milano, la riqualificazione delle periferie non solo a parole o costruendo come in bicocca ma esportando esperienze come il granaio di Settimo e mille altre idee....) e non su come spartirsi il "tesoretto" che pure è importante ma che di certo non coinvolge nuovi giovani ma anzi ne allontana

Anonimo ha detto...

Luigi, condivido tutto del tuo commento, tranne l'ultima nota.

Proprio lì sta il punto,anche se non ci piace, anche se lo avvertiamo come un tema "noioso" e distante. Non si tratta di "spartirsi" il terosoretto, si tratta di capire che tutte le nostre idee hanno bisogno di gambe, e le gambe della politica "pensata" spesso sono gli strumenti economici e tecnici della politica nazionale. Nessuno dice che sul "tesoretto" ci possiamo fare una festa, ma se Sg non capisce che bisogna imparare anche a fare approfondimento, a impossessarci di contenuti che ci sembrano difficili e inutili, beh, non andiamo da nessuna parte.

I partiti sono strumenti che ambiscono al governo, il governo di un Paese passa attraverso l'amministrazione, l'amministrazione è qualcosa di tremendamente noioso, pesante e frustrante, ma è la linfa dell'attività politica. Perchè le idee per cambiare la realtà passano attraverso la grigia e lenta trasmormazione imposta da leggi e provvedimenti e se noi giovani non capiamo che il punto sta anche in questo, nel diventare COMPETENTI, allora vuol dire che il nostro ruolo sarà depotenziato.

Se non capiamo che quando Padoa Schioppa ed altri parlano della ridistribuzione del tesoretto stanno parlando di una cosa che RIGUARDA i giovani, vuol dire che siamo miopi. Perchè nel momento in cui questo Paese si trova di fronte (straordinariamente) ad un insaspettato surplus di bilancio, significa che ci sono risorse, risorse da investire, risorse che potrebbero alimentare progetti nuovi, che potrebbero dare gambe alle idee. E qual'è la proposta dei giovani? Qual'è la proposta della nostra generazione? Vogliamo davvero che sia nulla perchè "con un'inziativa sul tesoretto non ci riempi una sala"?

Impariamo a metterci in gioco davvero.

Anonimo ha detto...

PS: e vi dirò di più. Credo fermamente che sia compito proprio della Sinistra Giovanile imparare a diventare strumento di collegamento tra i giovani e queste tematiche avvertite come "ostiche".

Sta a noi, che abbiamo tutti i giorni la possibilità di stare vicini a compagni che di queste cose ne capiscono più di noi e che sono disponibili a spiegarcele, avere la FAME di imparare, di acquisire gli strumenti per decifrare il mondo della politica, anche economica, spesso troppo complesso.

La nostra funzione strategica dev'essere quella di mediazione tra la politica e i giovani: impariamo queste cose, cerchiamo di capirle a fondo, e poi concentriamoci sui modi più efficaci per trasmetterle agli altri ragazzi. Individuiamo le FORME di comunicazione più adatte e più semplici, RINNOVIAMO I LINGUAGGI e diffondiamo i CONTENUTI. In questo modo svolgeremo un compito importantissimo e ci renderemo DAVVERO portatori di democrazia: perchè un Paese che non delega, che si interessa anche di queste tematiche difficili, che segue con attenzione quello che fanno i popri governanti, che ne condivide o non condivide le scelte perchè prima di tutto è in grado di COMPRENDERLE, è senz'altro un Paese in cui la democrazia diventa reale.

Anonimo ha detto...

credo che sia necessario dare tempo al tempo.
E' sicuramente vero che i giovani, e con essi anche Sg, non devono tralasciare il lato amministrativo della politica ed interessarsi anche a questioni come la ridustribuzione del "tesoretto", però partiamo dalla scissione tra politica e amministrazione.
Serve una base POLITICA per fare seriamente AMMINISTRAZIONE altrimenti saremmo degli amministratori liberi di pensare ed agire senza uno schema e una progettualità.
Attualmente ad Sg (e soprattutto all'area Milanese) manca la FORZA POLITICA, mancano anche le figure e le rappresentanze politiche (vedi il segretario, ma anche i posti nelle direzioni e segreterie che contano...) quindi direi...
prima di occuparci del tesoretto, pensiamo a come ricostruire una Sg politicamente FORTE, che condivida percorsi e obiettivi futuri e che possa poi anche trattare i temi amministrativi tramite una sintesi globale e una visione comune senza lasciare che i giovani amministratori debbano trovare da soli le risposte a tutto.
Penati è l'esempio del fatto che partendo da una solida e radicata forza politica di GRUPPO è riuscito a conquistare una provincia difficile e ad arrivare ad amministrarla.
Quindi occupiamoci prima di Sg e della Sg che vorremmo e poi si potrà anche discutere di amministrazione.

alsam ha detto...

Non facciamo confusione.

Come distribuire il tesoretto non è amministrazione è politica.

E' amministrazione scegliere modalità tecniche migliori.

Ma se usarlo per abbattere il debito pubblico, piuttosto che per finanziare le pensioni, non è una scelta amministrativa.

Per quanto riguarda poi il fatto che viene prima l'uovo o la gallina (cioè viene prima l'iniziativa politica o la sg forte), credo che sia appunto una discussione inutile, nel senso che una senza l'altra non serve...

Dobbiamo diventare il punto di riferimento delle giovani e dei giovani milanesi e uno stimolo interessante per tutta la cittadinanza.

Ciò può avvenire se ci formiamo, come dice emma, se parliamo di politica e non solo di politiche giovanile... Se poi i "grandi" ci continueranno ad ignorare, sarà un problema loro...

Anonimo ha detto...

Ovviamente il distinguo tra politica e amministrazione è molto sottile... e l'amministrazione non può essere completamente scissa dalla politica, però un conto è organizzarci, capire cosa vogliamo, trovare strumenti politici nuovi per raggiungere i giovani...crescere politicamente... e un altra cosa è decidere se allocare tot euro su ricerca, o sul mondo giovanile, o sulla sanità o sul ripianamento del debito pubblico.
Questa seconda cosa è parte della politica legata all'amministrazione - bilanci, finanziarie, allocazione di risorse.
Poi possiamo fare di tutto - anche questo... però credo che ci siano dei problemi policiti evidenti e profondi che dovrebbero essere affrontati prima.
Ma sarebbe veramente utile fare un incontro in cui si parla di cosa ne farà il governo del "tesoretto" ?!
O forse è meglio prima e incontrarci e decidere cosa vogliamo fare di noi stessi e del nostro futuro?!
Bisogna creare una Sg unita e forte che sappia affrontare temi Politici e portare un contributo alla costituente del PD.
Da qui era partita la discussione che poi è degenerata sulla scelta del luogo più adatto e sul "tesoretto".
Vogliamo veramente essere parte attiva nella fase costituente o no?!

Anonimo ha detto...

Ora lancio una proposta e/o provocazione...
Riuniamoci e decidiamo le linee guida della Sg del futuro partito democratico e magari scegliamo i "12 giovani-saggi" che tentino di scrivere il manifesto del partito democratico che i giovani vorrebbero...
poi lo analizziamo, lo facciamo circolare, lo modifichiamo e presentiamo un documento politico che faccia capire che Sg a Milano e provincia c'è e ha la forza politica di dare un contributo.

Anonimo ha detto...

...non possiamo aspettare che qualcuno ci apra la porta se non abbiamo il coraggio di bussare.
e la porta alla quale dovremmo bussare è grande, enorme e sono in tanti lì davanti in attesa di entrare.
Noi non possiamo permetterci di andare singolarmente a bussare a questa porta... se dalla porta entriamo uno ad uno (in punta di piedi) è un conto ... se ci presentiamo tutti insieme è un altro.

Anonimo ha detto...

problema tecnico.
L'orario sui post è costantemente un ora indietro...
c'è qualcuno che può preoccuparsi della risoluzione del problema?.
Ciao

luis ha detto...

non esite l'ora legale/solare su blogspot...

Anonimo ha detto...

ok, ma non si può impostare un fuso orario diverso... in modo da risolvere il problema.
Se però non si può fare nulla ... pazienza, lo terremo così.
ciao.

luis ha detto...

abitiamo in Ucraina

Anonimo ha detto...

No, scusatemi, ma forse non ci siamo capiti.
Qualcuno mi spiega che cosa sia veramente POLITICO e che cosa NO?
In che modo Sg diventa POLITICAMENTE forte?

Non deve avere una progettualità saldamente ancorata alla realtà, alla concretezza di tutti i giorni?
Vogliamo risolvere i problemi della gente oppure vogliamo chiuderci nelle stanze della politica a ragionare di massimi sistemi e di scenari fantapolitici?

Vogliamo interagire con la realtà, modificare la realtà o inseguire le chimere evanescenti dei documenti, delle dichiarazioni d'intenti e bla bla bla?
Vogliamo dimostrare agli adulti che vogliamo essere rappresentati perchè possiamo davvero contribuire ai processi decisionali oppure solo perchè avere una quota giovani "fa figo"?

Basta con i giovani che parlano di giovani, con i giovani per i giovani. Quando poi si decide di cose serie, come fanno i giovani a partecipare al dibattito se non ne sanno nulla? Se non hanno gli strumenti?

Questo è il punto.

PS: chiedo venia, stamattina con leggerezza assonnata ho scritto nel mio commento precedente "qual'è" con l'apostrofo per ben due volte... L'ortografia prima di tutto. Ecco, l'ortografica è POLITICA? ;-)

Anonimo ha detto...

Emma, non è che dobbiamo fare i giovani e preoccuparci del nostro mondo lasciando perdere quello dei grandi...
si può fare tutto ... e non è che non si debba parlare del "tesoretto" perchè siamo giovani e non dobbiamo interessarcene...
ma siamo sicuri che per Noi, nella situazione in cui ci troviamo, a Milano, sia la questione prioritaria ?! Non ci sono altre questioni da sistemare prima ?!

Cmq. ammesso che io mi sbagli, qual è la proposta di o.d.g. per la 1 riunione.
Di cosa vorreste parlare, discutere ?!

Anonimo ha detto...

Ma no infatti Ivano, nessuno dice che sia il nostro problema principale ora, anzi... però ci deve essere una condivisione nel senso di "visione-comune" e capire che se dobbiamo riformulare il nostro suolo e il nostro progetto dobbiamo tenere conto che anche il nostro approccio su questione di questa portata è importante.

Bene, ci siamo capiti :-)

Anonimo ha detto...

"ruolo" e "questioni", scusate la dislessia, oggi è quasi patologica...

Anonimo ha detto...

Propongo bozza odg per riunione:

1- manifesto dei giovani democratici milanesi
2- creazione di un coordinamento di lavoro per l'attività dell'asociazione
3- bozza appuntamenti fino all'estate.

se ci stiamo potremmo convocarla a milano per metà aprile ed io mi impegno ad organnizzarla (magari con emma pier e ivano che mi sembrano i più attivi nel dibattito).
sul tesoretto: è chiaro che non sarebbe una manifetazione popolare come il concerto degli u2, ma un'iniziativa interna "x gli addetti ai lavori" sul tema non mi dispiacerebbe.
poi sul fatto che sia o meno una priorità è soggettivo. è chiaro che in questa fase magari c'è maggiore bisogno di lavorare x coinvolgere altra gente, ma allo stesso tempo non dobbiamo perdere di vista l'importanza dell'autoformazione come dice giustamente "la dislessica"

Unknown ha detto...

per me il punto deve essere risolvere la questione milanese...questa è la base per qualsiasi lavoro.

sulla quetione direttivo: i pochi giovani non li vedo proprio come uno stimolo (così si finisce per giustificare e ripetere questo discorso all'infinito) ma un altro errore del nostro partito.

Anonimo ha detto...

Ecco, finalmente un o.d.g.; penso che per iniziare possa andare bene, anche se non ho ben chiaro cosa si intenda al punto 2.
Cmq, nonostante la mia indisponibilità di tempo (se fosse quotato in borsa a quanti dollari al barile arriverebbe ?!), spero di riuscire a darvi una mano.

Anonimo ha detto...

Il Partito Democratico,con voi nasce già vecchio nei modi e nei contenuti...continuerò a votare tappandomi il naso il centro sinistra ma senza militare.
Mi sembra che questa discussione sia su chi per primo metterà in piedi i "giovani democratici"e l'inizio della della rincorsa alla segreteria o presidenza(o come cazzo si chiamerà!)
PS:X ragazzo che prima parlava delle Botteghe,io sono 7 anni che faccio il volontario...ti posso garantire che non saranno mai comitati elettorali dell'ulivo...

un saluto,mi dispiace esermi inserito,ma non ho resistito.

Massimo

Anonimo ha detto...

ciao a tutti, sono Andrea del Circolo Imagine, trovo utile questa discussione e vi mando alcune idee per l'eventuale "manifestino"

1) In campagna elettorale e oltre è stato detto da più parti che la legge elettorale era una schifezza, sia per l'ingovernabilità che per le liste bloccate senza preferenze, e ora che si discute di come cambiarla l'unico che prova a ricordarsi di quanto detto un anno fà è Amato. Sarebbe opportuno (e giovane) prendere una posizione a favore di una maggior trasparenza, anche perchè se si lasciano le liste bloccate bisognerà sempre elemosinare al partito qualche posto per le "categorie" giovani e donne.

2) Essendo coinvolti in quessta riunione giovani che vengono da partiti o giovanili di partito diverse, sarebbe bello (non opportuno o indispensabile, sia chiaro, ma solo bello in quanto nuovo) che non si riproponessero quegli schemi/siparietti che avvengono tra i "grandi", quando se una parte fà una proposta l'altra si sente in dovere di chiedere una variazione, anche se la precedente versione era già di buon senso. Siamo giovani, distinguiamoci anche nel metodo, dimostrando che al COMpromesso preferiamo la CONdivisione.

3) Infine una richiesta personale, si usino meno parole possibili, ma chiare, evitando di perdersi in inutili ragionamenti storico-filosofici sulle radici illuministiche o cristiane di questo nuovo partito, io mi tengo le mie e 1 giovane della Margherita le sue, in fondo non stiamo facendo il Partito del Grande Fratello (Orwelliano) dove si continua a RIscrivere la storia passata, è più interessante scrivere il futuro.

Per Michi: alcuni commenti hanno lasciato perplesso anche me, uno su tutti quello del "pesare di più" (basta mangiare come porci, per pesare di più), ma di questi ragazzi/e mi fido e inoltre bisogna porsi il problema di COME fare il Pd, proprio x turarsi il naso il meno possibile nella prossima cabina elettorale.Scusate la lunghezza.

Anonimo ha detto...

Ma si è già esaurita la spinta creativa di quei giovani che vogliono essere parte attiva del rinnovamento e del futuro Partito Democratico ?!
o semplicemente le logiche di partito hanno prevalso ?!
com'è che nessuno "posta" più nulla.