giovedì 5 luglio 2007

A Mastè!!

Non bastavano 22 partiti in Parlamento. Savino Pezzotta pensa ad un suo movimento, lo stesso fa Daniele Capezzone ostracizzato dai Radicali, mentre Francesco Storace esce da AN e fonda "La Destra". Sono sempre più orgogliosa dello sforzo di semplificazione che DS e Margherita, unici veramente controcorrente, stanno portando avanti.
Nel frattempo, udite udite questa perla raccolta da Carmelo Lopapa per "Repubblica", durante un'intervista al Ministro (Ministro della Giustizia!! Non riesco ancora a crederci!!) Mastella, a proposito della legge e del referendum elettorali: …Non mi è piaciuta affatto la mossa del Pd che ha prospettato il doppio turno di collegio, ben diverso dalla bozza Chiti già sottoscritta. Col referendum per noi si materializzerebbe un bivio: o vita o morte. E questa volta non lo diciamo per alzare la voce o il prezzo. Sia chiaro: a quel punto è crisi. E cambiano equilibri e alleanze. (…)Andremmo con gli altri se la nostra parte politica non garantisse la nostra sopravvivenza. E anche con il sistema in vigore. Mi spiacerebbe. Ma devo proteggere me e i miei amici.

Voi, voi stolti che pensate la politica debba servire gli interessi del Paese… imparate da tanta saggezza, da tanto spessore politico! Questi sono i valori, i Veri Valori del cristiano Mastella.
Questo post, comunque, ha soprattutto uno scopo: invitare chi non l'avesse ancora fatto a firmare per sostenere il referendum elettorale, che ha lo scopo di semplificare il sistema politico italiano e di correggere alcuni obbrobriosi punti del "Porcellum" di Calderoli.
Il referendum non risolve i disastri causati dalla legge elettorale in vigore, ma è l'unico modo per spingere il Parlamento a varare una legge degna e che faccia prevalere il bisogno di semplificazione e trasparenza sugli interessucci dei partitini (che, pur rappresentando una netta minoranza, continuano a determinare la politica italiana con un'arroganza inaudita).
Il referendum elettorale è a rischio a causa della disattenzione mediatica e del mancato sostegno da parte dei partiti (quelli grandi costretti al silenzio dalle minacce trasversali dei piccoli). Servono ancora 240.000 firme, che dovranno essere raccolte entro il 24 luglio. Recatevi nei vostri comuni per firmare, ce n'è davvero bisogno.
Questo è il sito del comitato promotore del referendum: www.referendumelettorale.org

Visitatelo: espone in modo limpido e preciso tutte le ottime ragioni per cui vale la pena firmare.

vitto

4 commenti:

Unknown ha detto...

è davvero difficile...stamattina avremo raccolto 50 firme per il referendum elettorale.
la cosa che più mi rattrista è che la persona più giovane che ha firmato avrà avuto 45 anni, nemmeno un giovane.

Anonimo ha detto...

se la soluzione all'attuale legge elettorale è un porcellum senza coda di porco, mi dispiace cari "compagni" fassiniani ma è un bene che nessuno lo firmi

Anonimo ha detto...

Il referendum non risolve i mille problemi creati dalla legge del Centrodestra ma:
1) elimina quella cosa ridicola che sono le candidature mutliple
2) assegna il permio di maggioranza alla lista più votata (favorendo la coesione)
3) innalza la soglia di sbarramento (4% alla Camera, 8% al Senato)

Tre passi avanti. E' ovvio che tutti vorremmo, referendari in primis, una buona legge fatta dal Parlamento. Ma siccome il Parlamento non riesce ad assumersi questa responsabilità, i cittadini si automibilitano e utilizzano lo strumento referendario. Il referendum elettorale ha già avuto il merito di tenere viva la discussione sulla legge elettorale, che altrimenti - temo - sarebbe stata accantonata. E inoltre rappresenta un pungolo forte ad una attività parlamentare più attenta e sensibile alle reali esigenze che una legge elettorale dovrebbe saper soddisfare.

Caro Anonimo: quale alternativa proponi?
E perchè mai un esito positivo del referendum produrrebbe "un porcellum senza coda di porco"?

Anonimo ha detto...

1) magra consolazione, resterebbero le liste bloccate, decise dalle segreterie di partito. Nulla di nuovo allora rispetto al porcellum, niente collegi uninominali, niente controllo diretto cittadino-parlamentare sulle basi territoriali. Se X cittadini vogliono votare Tizio, perché devono correre il rischio di non vederlo eletto? Comunque è l'unico quesito alla quale darei il consenso, con tante riserve, ovvio.
2-3)certo, magari si arriverebbe a mega-liste chiamate Ulivo e Polo delle Libertà, dove, come detto precedentemente, le segreterie deciderebbero tutto, stando attenti a favorire la coesione indotta con il ricatto (Se il mio 1% non c'è, io sparisco, ma tu perdi). O meglio, ad elezioni finite, gruppi parlamentari differenti, tanto non ce ne vogliono tanti no? Allora perché non v'è un quesito che innalza il numero di un gruppo parlamentare?

Le mie perplessità qui esposte sono coincidenti con la tua ultima domanda, e per concludere: chi promuove e chi invita a firmare il referendum è chi siede a Montecitorio. Ebbene, perché non farla lì dentro una legge seria che risolva del tutto questi problemi.
La mia proposta è in ogni caso la fine delle liste bloccate e vedo nel proporzionale tedesco una risorsa.

O preferibilmente la legge Acerbo... tanto per fare fantapolitica