E' difficile.
E' difficile parlare dopo una giornata come quella di ieri.
Il risultato per chi non lo sapesse, è il seguente: 232 votanti, 232 voti validi, nessun astenuto, 118 voti per Andrea Paglia, 114 voti per Alessandro Russo.
Per chi non lo sapesse, il risultato è oggetto di 2 ricorsi: alcuni non hanno potuto votare perchè non presenti in un elenco che dovrebbe ammettere chi ha sottoscritto l'adesione a Sg entro il 31/10, cosa che sostengono di aver fatto, altri non hanno votato in quanto sono arrivati con qualche istante di ritardo al termine ultimo della registrazione.
Che ci fossero divisioni lo sapevamo.
Che ci fossero tanti votanti venuti solo per mettere una scheda nell'urna pure.
Che molti di questi abbiano aderito a priori alle nostre campagne promozionali, non abbiano ascoltato le differenti campane, credo sia evidente a tutti.
E non sto parlando di diversità tra chi ha votato una mozione e chi l'altra. Sicuramente ci sarà una delle due che numericamente avrà avuto più sostenitori di questo genere. Ma non è importante.
Alle 15, dei 232 votanti già ce n'erano pochi: eppure bisognava votare ancora per i documenti politici e le tesi nazionali, e proseguire il dibattito.
Già il dibattito! Meno di 10 interventi. Davanti ad una partecipazione straordinaria, mai vista, così poca voglia di rivendicare le proprie ragioni.
Eppure c'era una mozione, la mozione Paglia, che sosteneva di avere una ricchezza di contenuti politici, e mi pare abbia avuto un solo intervento.
Osservazioni:
- ha "vinto" chi non si sentiva garantito dal regolamento in plenaria.
- ha "perso" chi ha creduto nella partecipazione, considerandosi più capace di mobilitare in un congresso plenario, in cui vige il principio di una testa un voto, e non si è certo dimostrato tale.
- abbiamo presentato i documenti politici ad una piccola parte della platea congressuale, per altro completamente disinteressata.
- abbiamo votato no ad un emendamento a favore di un sito internet nazionale più funzionale, abbiamo votato sì ad un emendamento che sosteneva, nella sostanza, la stessa cosa... senza considerare che analoghe considerazioni si potrebbero fare per il sito provinciale
- pur essendo disponibili da giorni sul sito della Sg regionale, pochissimi hanno letto gli emendamenti in questione: non so su quali basi abbiano votato. Non so neanche quanti hanno letto le tesi nazionali e le tesi alternative.
- siamo un'organizzazione provinciale che ha 467 iscritti per il congresso regionale (tra cui alcuni "nuovi tesserati consegnati oltre il 31/10") e 412 per il congresso provinciale.
- pur avendo espresso parere favorevole ai ricorsi di entrambe le parti, il garante regionale è stato accusato di essere di parte.
- la commissione politica poteva anche non riunirsi, perchè il suo lavoro non è servito a nulla.
L'unica cosa chiara, e mi dispiace, è che della Politica a noi non ce ne frega niente.
Queste osservazioni sono di uno che dice cose "inesatte" e scrive "i pensierini delle elementari" (questo è quello che mi è stato detto in pubblico, non oso immaginare cosa si possa dire di me in privato), di uno "che vuole commissariare l'università" e "lederne l'autonomia". Di un moralista, che ancora crede che parlare con una persona sia un valore, come lo sia ascoltare, dibattere, discutere e che questo non si possa ridurre a trovare una mediazione sul nome del segretario e della composizione della segreteria. Quindi potete anche buttarle nel cesso.
Di uno che ha fallito come dirigente: sempre presente ai direttivi, in cui abbiamo parlato quasi solo di congressi e di regolamenti, di candidati alle elezioni, poco di politica. Di uno che a preferito spendere il tempo libero che gli lasciava gli studi in ingegneria, per migliorare l'università in cui vive e la condizione degli studenti. Di non aver voluto attaccare le persone di cui ha avuto fiducia nel 2004, in cui ha sostenuto con convinzione la mozione Gaiotto, per il timore di mettere in difficoltà il "gruppo".
E' vero che c'erano poche persone al direttivo, ma si può in tutta onestà dire che nel direttivo si è discusso davvero di qualcosa. Il direttivo dopo il congresso regionale del 2005, si è riunito 2 volte prima dell'ottobre 2006. Non è forse vero che un buon numero di quelli "sempre presenti" negli ultimi direttivi non era membro di direttivo proprio in quel periodo di "magre presenze"? Non sono stato felice di dover discutere di regolamenti in direttivo, invece che del percorso congressuale, del dibattito sui contenuti, di quelle cose che sono scritte nelle due mozioni.
Nel gruppo che ha sostenuto Alessandro Russo, ho visto nascere l'idea, il sogno, per una Sg diversa. Forse era solo un'illusione. Forse c'erano tanti "arrivisti" e "pazzi". Di sicuro c'erano tanti che, come me, ci hanno creduto e ieri hanno perso.
Mi passano tanti pensieri per la testa....
Da quello di abbandonare tutto: se questo è il partito democratico, se questa è la sinistra, se questi sono i giovani, se questa è la politica, beh, io non ho nulla a che vedere con la politica, sono orgoglioso che qualcuno mi giudichi ignorante, falso, conservatore, di avere sbagliato partito, di non avere un cazzo a che vedere con la sinistra.
A quello di non arrendersi mai, lottare fino in fondo.
Non può essere che noi, giovani, più o meno riformisti, con grandi ideali come quello di un modo migliore, in cui si appianino le colossali ingiustizie, in cui si possa convivere tutti insieme senza discriminazione di genere, "razza", orientamento sessuale, opinioni politiche, in cui a tutti siano dati gli strumenti per accedere alla conoscenza, in cui l'uomo sappia coniugare sviluppo, diritti, difesa dell'ambiente e del degrado del territorio (perdonatemi se è ripartita la mia vena da "pensierini delle elementari"), dobbiamo ridurci a discutere se è meglio fare un congresso in plenaria o per delegati, se è giusto far votare chi arriva qualche minuto dopo, se è giusto far votare chi ha sottoscritto la tessera prima della fatidica data, se bisogna "aprire le urne" e poi probabilmente annullare il risultato a seguito del ricorso.
Non a discutere di politica e di come organizzare la nostra attività. Di regole. Sempre con la velata accusa che qualsiasi proposta celi un intento scorretto.
Ora...
Non so se il congresso sarà ritenuto regolare da chi di competenza, quindi non so se si aprirà la strada del tanto temuto Commissariamento. Che poi non credo possa peggiorare le cose. Non dico che le migliori, ma se manca completamente la volontà di costruire dei regolamenti condivisi, vuol dire che è meglio azzerare tutto.
Ma una cosa è chiara: dobbiamo tutti fare un passo indietro. Riflettere. Lasciar passare un po' di tempo. Poi ritrovarci e parlare per costruire veramente qualcosa di diverso: non di un nuovo soggetto riformista per le sfide del XXI secolo, ma qualcosa di nuovo comunque. Qua del Partito Democratico non gliene frega niente a nessuno: cambiare tutto per far sì che non cambi niente?
A chiunque sarà chiamato a dirigere questa organizzazione nei prossimi mesi, dico semplicemente di fare uno sforzo, di lasciare perdere le procedure, i regolamenti, di mettere da parte i rancori, di sedare le volontà di vendetta, di cambiare davvero l'organizzazione, di renderla meritocratica, di porre al centro del dibattito soprattutto il merito della politica, di non sottrarsi a delle osservazioni su come organizziamo le nostre attività o anche solo di non darne l'impressione di volerlo fare, di aprire l'organizzazione al dibattito, di lavorare su progetti concreti, di evitare scene come quella finale: le due curve, una che esulta, l'altra che contesta.
Invito tutti, soprattuto i nuovi arrivati, i compagni più giovani, a non abbandonare la Sg, cambiatela dal basso, non venite solo a votare il giorno del congresso!
Voglio ringraziare innanzitutto chi è arrivato a leggere fin qui...
Voglio ringraziare Alessandro Russo, che mi ha fatto sognare. Voglio ringraziare tutti quelli che hanno contribuito alla costruzione della mozione, sono tanti e ho paura di dimenticarmene qualcuno, ci abbiamo creduto, abbiamo perso, ce ne torniamo con la coda tra le gambe... ma ci abbiamo provato.
Sono convinto che tanti anche che non hanno sostenuto la mozione Russo, sappiano trovare in queste parole non quelle di un moralista, ma ne facciano tesoro.
Ho preso la decisione di interrompere, la mia collaborazione con il Coordinamento Studenti Universitari, in quanto non credo di avere la fiducia della grandissima parte dei suoi aderenti e pertanto rassegno le mie dimissioni da responsabile organizzazione e tesoriere del CSU.
Ritengo invece opportuno proseguire, fino alla mia laurea, l'attività nel mio circolo, La Terna Sinistrorsa, che ben poco a che fare, per fortuna, con la Sg provinciale.
Terminata la mia esperienza universitaria, credo troverò in un altro circolo di Sg la possibilità di proseguire l'attività politica, con la stessa passione che ci ho messo nella Terna.
Ciao a tutti
Alberto Samori
lunedì 5 febbraio 2007
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2 commenti:
Bravi, ho letto e pur non essendo di Milano condivido la passione politica e il credere nei valori del dibattito ,del confronto, dell'ascolto quali valori fondanti dell'agire politico. Purtroppo non solo a Milano, non solo in Sg, non solo nei Ds ma in tutto il nostro paese la politica è ormai quasi solo quella delle tessere e delle poltrone.
:)
Enrico Peroni
Responsabile Sg Città di Vicenza
Un ulteriore sforzo compagni.
Lo dovete a voi stessi, a tutti quelli che hanno sostenuto Ale Russo e a tutti quelli che lo hanno votato.
Il tempo c'è.
La voglia credo non vi manchi, la troverete l'uno nell'altro.
Personalmente sono dalla parte e, lo sarò sempre, di chi antepone la substantia alla forma, di chi antepone gli ideali e le proprie idee alla mera convenienza politica.
Di chi fa i pensierini delle elementari, ma li fa mettendoci tutto se stesso, la propria passione e la propria onestà.
In bocca al lupo!
dago
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